Fattori terapeutici nella psicoterapia di gruppo

Spesso mi viene chiesto che vantaggio c’è nella terapia di gruppo, se è migliore della terapia individuale. Diciamo che in molti casi si completano, ma che la terapia individuale sia prevalente, anche se ci sono fattori terapeutici gruppali assolutamente peculiari, come l’Universalità, l’Altruismo, la Ricapitolazione correttiva del gruppo primario, le tecniche di Socializzazione, che solo in un gruppo terapeutico si possono efficacemente apprendere.
“In che modo la psicoterapia di gruppo aiuta i pazienti?”. Con questa semplice domanda, Irving D.Yalom inizia quello che è considerato uno dei più importanti testi che siano mai stati scritti sull’argomento: Teoria e pratica della psicoterapia di gruppo (1974/1997).

I fattori

1. Infusione della speranza
Infondere e mantenere la speranza è un fattore molto importante in tutte le forme di psicoterapia, sia per motivare il paziente a continuare il trattamento, consentendo agli altri fattori terapeutici di agire, sia di per sé, come fiducia nella possibilità di ottenere dei risultati positivi dal metodo terapeutico .

2. Universalità
Molte persone credono di essere gli unici a soffrire di un particolare problema, che spesso assume caratteristiche spaventose o inaccettabili e che perciò viene tenuto accuratamente nascosto agli altri. Coloro che partecipano ad un gruppo terapeutico, hanno finalmente l’occasione di ascoltare altre persone con problemi e preoccupazioni simili, ricavandone grande sollievo e fiducia nella possibilità di aprirsi ed esplorare sé stessi.

3. Informazione
Non di rado le persone sono impaurite e angosciate più dall’incertezza sull’origine, il significato e la gravità dei loro problemi, che dai problemi stessi.
Le spiegazioni e i chiarimenti forniti del terapeuta sui disturbi psicologici consentono ai pazienti di dare un senso al loro disagio e di superare le paure che derivano da questo tipo di incertezza.
L’informazione che i partecipanti ad un gruppo terapeutico ricevono durante gli incontri, non si limita solamente a questa “istruzione didattica”, ma comprende anche i consigli e i suggerimenti provenienti dal dagli altri pazienti. Bisogna notare, però, che in questo caso gli effetti benefici non derivano dal contenuto del consiglio in sé, ma dal fatto che il dare e ricevere suggerimenti denota un reciproco interessamento ed una reciproca cura.

4. Altruismo
In genere i pazienti che iniziano la psicoterapia di gruppo possiedono un livello di autostima molto ridotto e sono convinti di essere completamente inutili per gli altri. Durante la psicoterapia, però, accade che tutti i componenti del gruppo si aiutino reciprocamente con suggerimenti, rassicurazioni, condivisione di problemi simili, ecc, e scoprire che si è importanti per altre persone costituisce un’esperienza confortante e di notevole impulso per l’autostima.

5. Ricapitolazione correttiva del gruppo primario familiare
La maggior parte dei pazienti che intraprendono la terapia di gruppo, ha vissuto esperienze insoddisfacenti all’interno di quello che può essere considerato il primo e più importante gruppo di ciascuno: la propria famiglia d’origine.
All’interno del gruppo, ogni paziente rivive in qualche modo i propri conflitti familiari, ma in maniera correttiva, cioè mettendoli in discussione ed elaborandoli con l’aiuto dello psicoterapeuta e degli altri membri del gruppo.

6. Sviluppo di tecniche di socializzazione
Ogni paziente ha la possibilità, attraverso le osservazioni provenienti dagli altri partecipanti al gruppo terapeutico (feedback), di rendersi conto di proprie modalità di interazione sociale inadeguate e, conseguentemente, di apprenderne di nuove, migliorando considerevolmente la propria competenza sociale, il che costituisce un fattore terapeutico molto importante.

7. Comportamento imitativo
Un fattore terapeutico in genere sottovalutato è quello del comportamento imitativo, cioè il processo mediante il quale un membro del gruppo può assumere come modello alcuni aspetti positivi del terapeuta o degli altri partecipanti.

8. Apprendimento interpersonale
L’apprendimento interpersonale costituisce un fattore terapeutico ampio e complesso che comprende diversi aspetti:
– acquisizione di maggior consapevolezza circa i propri atteggiamenti sociali inadeguati;
– valutazione dell’impatto dei propri comportamenti sugli altri;
– acquisizione della consapevolezza di poter cambiare i propri atteggiamenti verso gli altri;
– apprendimento della capacità di stabilire relazioni interpersonali gratificanti e libere da distorsioni;
– possibilità di sperimentare nuovi comportamenti;
– possibilità di verificare le conseguenze dei nuovi comportamenti acquisiti all’interno del gruppo;
– utilizzazione delle nuove capacità acquisite al di fuori del gruppo.

9. Coesione di gruppo
La coesione di gruppo non costituisce di per sé un fattore terapeutico, ma è una condizione necessaria affinché una psicoterapia risulti efficace.
I membri di un gruppo coeso, infatti, mostrando maggiore comprensione e accettazione reciproca, creano l’atmosfera idonea all’espressione e all’esplorazione di sé, e di conseguenza ad un maggior grado di autoconsapevolezza e di crescita personale.

10. Catarsi
La catarsi, cioè l’espressione di emozioni a lungo represse, non costituisce di per sé un fattore di cambiamento fondamentale, ma acquista molto valore se associato ad altri fattori terapeutici.

11. Fattori esistenziali
I fattori esistenziali, non sempre riconosciuti per la loro importanza in psicoterapia, comprendono l’acquisizione di maggior consapevolezza di quegli aspetti fondamentali della nostra vita (la responsabilità, la solitudine, il senso dell’esistenza, la morte, ecc.) che ognuno, prima o poi, è costretto ad affrontare.

Bibliografia
Irvin Yalom: Teoria e pratica della psicoterapia di gruppo, Boringhieri 1970.

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dott. Enrico Piccinini

psicoterapeuta

Ricevo presso i miei studi di:

Modena
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Reggio Emilia
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