Lo psicodramma

“un incontro a due: uno sguardo nello sguardo, faccia a faccia.
E quando sarai vicino io coglierò i tuoi occhi
per metterli al posto dei miei,
e tu coglierai i miei occhi per metterli al posto dei tuoi,
poi io ti guarderò coi tuoi occhi
e tu mi guarderai coi miei.”

J.L Moreno tradotto da Einladung zu einer Begegnung, Vienna, 1914

Cos'è lo psicodramma

Lo Psicodramma è un metodo che permette alle persone di esplorare i propri contenuti interiori, attraverso l’azione scenica.

Come dice la parola, è una tecnica per “muovere la mente”, di origine teatrale, perchè il suo autore, Jacob Levi Moreno, psicoterapeuta, filosofo e regista, ha notato e sviluppato le potenzialità terapeutiche dell’azione teatrale, che sono potenti. Di fatto, Moreno, è quello che ha inventato la Terapia di Gruppo, un tipo di gruppo in cui si parla, ma sopratutto, si agisce.
Lo Psicodramma lo si può praticare nella coppia terapeutica, dove il paziente si confronta con i suoi ruoli sociali e con le sue relazioni, uscendone particolarmente arricchito.

Più nel dettaglio:
Lo psicodramma è un metodo d’approccio psicologico che consente alla persona di esprimere, attraverso la messa in atto sulla scena, le diverse dimensioni della sua vita e di stabilire dei collegamenti costruttivi fra di esse. Lo psicodramma facilita, grazie alla rappresentazione scenica, lo stabilirsi di un intreccio più armonico tra le esigenze intrapsichiche e le richieste della realtà, e porta alla riscoperta ed alla valorizzazione della propria spontaneità e creatività.

Tale messa in scena permette di avviare, in un contesto protetto e rassicurante, un dialogo percepibile, attivo e costruttivo fra i diversi aspetti della propria vita. La persona giunge così ad un più alto livello di coscienza di sé e di fiducia, e può accedere a modi maggiormente spontanei e creativi nel relazionarsi a sé e agli altri.
Lo psicodramma è dunque un metodo di sviluppo personale basato essenzialmente sulla ‘messa in azione’ dei contenuti del mondo interno. Nello psicodramma la persona ‘gioca’, concretizzando sulla scena le sue rappresentazioni mentali.

In uno psicodramma la persona impegnata nella ricerca di sé (protagonista) trova il sostegno di:

  • lo psicodrammatista, il professionista qualificato che facilita il processo, cioè, il sottoscritto.
  • gruppo di persone che creano l’ambiente adatto alla messa in scena dei ruoli richiesti dalla rappresentazione;
  • spazio d’azione (palcoscenico) nel quale si sviluppa la messa in scena;
  • messa in azione, stimolata dallo psicodrammatista.

 

Sul palcoscenico il protagonista è attivamente impegnato a conoscersi ed a sviluppare le sue risorse: egli ascolta le diverse parti del suo mondo interno e relazionale, i suoi dubbi, le sue domande, i suoi talenti, i suoi blocchi, i sui desideri, i suoi bisogni… Così facendo egli avvia un dialogo interno che lo conduce a cogliere possibili soluzioni ai suoi conflitti intrapsichici e/o di relazione col mondo esterno. In questo suo procedere egli trova stimoli e conferme nella partecipazione e nell’appoggio sia dello psicodrammatista che del gruppo.
Con lo psicodramma la persona è messa in condizione di (ri)sperimentare delle situazioni piuttosto che di raccontarle. La persona può parlare con le diverse parti di sé, parlare con le diverse persone della propria vita (ora interiorizzate), piuttosto che parlare di esse.

Questo approccio teso a migliorare le relazioni interpersonali consente, grazie all’utilizzo di diverse tecniche proprie della metodologia d’azione (inversione di ruolo, doppio, specchio, soliloquio, sociometria…), lo sblocco di situazioni interiori cristallizzate e ripetitive, la soluzione di problemi e di situazioni di crisi, la ricerca e la scoperta di opzioni alternative rispettose di sé e dell’altro… Con questo metodo la persona può, grazie allo sviluppo di un dialogo attivo, imboccare la via di un cambiamento che conduce all’autonomia e alla spontaneità creativa. Le sessioni di psicodramma (durata media di una sessione: 2 ore) possono essere finalizzate alla crescita personale (quando la partecipazione al lavoro psicodrammatico sia essenzialmente orientata alla conoscenza di sé ed all’armonizzazione delle esigenze interne alla persona con le richieste della realtà) o alla formazione professionale (quando la partecipazione al lavoro psicodrammatico sia orientata primariamente ad acquisire una maggiore competenza nel gestire professionalmente le relazioni interpersonali).

Bibliografia:

  • J. L. Moreno, Manuale di Psicodramma, vol.1: Il teatro come terapia, Roma, Astrolabio, 1985
  • G. Boria, Psicoterapia psicodrammatica, Franco Angeli, Milano, 2005.
  • Paola de Leonardis, Lo scarto del cavallo. Lo psicodramma come intervento sui piccoli gruppi. Franco Angeli, 2003.
  • G. Boria, F. Muzzarelli, Incontri sulla scena. Lo psicodramma classico per la formazione e lo sviluppo nelle organizzazioni. Franco Angeli, Milano, 2009